Cosenza - Il cadavere di un uomo è stato trovato, da alcuni passanti, riverso nel fiume Crati nei pressi del ponte di Alarico, a pochi metri dalla confluenza del Busento
Sul posto è intervenuta la polizia insieme ai vigili del fuoco e alla polizia locale. L'autopsia, disposta dalla Procura di Cosenza, scioglierà ogni dubbio sulle cause del decesso. L'assenza di documenti ha reso difficile l'identificazione dell'uomo anche se, secondo gli investigatori, dovrebbe comunque trattarsi di un tossicodipendente noto nella zona. Il cadavere, secondo quanto si è appreso, sarebbe rimasto intrappolato in alcuni cespugli. Non è chiaro se si tratti di un suicidio. Secondo una prima ipotesi, poichè il corpo è stato rinvenuo in prossimità ma non sotto alcun ponte, se dovesse trattarsi di suicidio, potrebbe essere stato trascinato dalla corrente per alcune centinaia di metri. Sulla sponda del fiume gli agenti della polizia scientifica, intervenuti per i rilievi, hanno trovato alcune siringhe usate. Per questo l'ipotesi più accreditata è quella che l'uomo, il quarantenne Maurizio Ritacco, di Laurignano, frazione di Dipignano, possa essere morto per un'overdose oppure possa essere svenuto nell'acqua, annegando subito dopo. Ogni dubbio sarà chiarito dall'autopsia che certamente sarà disposta dal magistrato di turno.