MotoGp, Rossi cade in allenamento, operato nella notte, ridotta la frattura di tibia-perone: ''Voglio tornare presto''
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MotoGp, Rossi cade in allenamento: sospetta frattura tibia e perone

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L’intervento eseguito dal primario di ortopedia del Torrette, Raffaele Pascarella. Possibile un rientro tra 45 giorni in Giappone

MotoGp, Rossi cade in allenamento: sospetta frattura tibia e perone
MotoGp, Rossi cade in allenamento: sospetta frattura tibia e perone

Misano senza Valentino è una motocicletta senza ruote, ma bisognerà farsene una ragione. Il popolo rossiano annuncia che il 10 settembre lo omaggerà con 20 mila bandiere gialle sulle tribune mentre lo stesso campione, operato la scorsa notte agli Ospedali Riuniti di Ancona, pensa positivo. Prima, attraverso un comunicato Yamaha, racconta: «Mi spiace molto, ma voglio tornare il prima possibile e farò del mio meglio perché accada». Poi, al presidente del Coni Giovanni Malagò, passato a trovarlo nel pomeriggio, confida: «Mi ha fatto più male l’incidente del 2010. Voglio tornare in pista per il Gp del Giappone del 15 ottobre».

Saltando cioè, oltre Misano, solo Aragon (24 settembre). Possibile? Il precedente di 7 anni fa — quando per la stessa frattura a tibia e perone della stessa gamba destra Vale rientrò in pista in 40 giorni — è confortante.

E lo sono anche le parole del chirurgo che ha eseguito l’intervento, dottor Raffaele Pascarella, direttore della Unità operativa di ortopedia e traumatologia: «Serviranno 3 o 4 settimane di riposo, per poi iniziare le fisioterapia. Dipenderà molto da lui». Dunque, nessuno scenario drammatico. Anzi. Chi conosce bene il Dottore non esclude un tentativo di risalire in sella addirittura ad Aragon per provare a riprendere per i capelli una corsa al titolo che al momento sembra persa, come ha lasciato intendere Uccio Salucci, l’amico di una vita: «C’è rammarico ed è normale. Eravamo lì vicini...».Per adesso comunque il campione, che in serata è già salito su una sedia a rotelle, pensa a riprendersi in attesa delle dimissioni, magari già domani. L’intervento è avvenuto tra le 2 e le 3 di giovedì notte, dopo il trasferimento dall’ospedale di Urbino dove era stato portato in seguito all’incidente con la moto da enduro di giovedì sera. La frattura era scomposta «e importante», ha detto il dottor Pascarella, che ha poi spiegato come l’operazione sia consistita «in una riduzione e una stabilizzazione tramite un chiodo intermidollare bloccato».

Rossi, ha aggiunto il chirurgo, «è stato sottoposto ad anestesia spinale e anche a una sedazione da lui richiesta per rimanere tranquillo». E in mattinata il campione ha raccontato: «Mi sono svegliato e mi sentivo già bene». Il futuro è già cominciato, insomma, e con quello anche qualche polemica. Tra i tanti messaggi di supporto a Valentino (Max Biaggi ha twittato «un sincero in bocca al lupo»), è arrivato anche quello vagamente critico di Giacomo Agostini: «Adrenalina, sì... Ma non è più un ragazzino e certe cose dovrebbe saperle molto bene. Bisogna essere più prudenti in questa fase della stagione». Se è tutta sfortuna o c’è stato errore di calcolo non lo sapremo mai. Quello che sappiamo è che il Mondiale se n’è andato e Rossi sta comunque bene. Il resto, a questo punto, è solo chiacchiera.