Riflessioni sulla Genesi
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Riflessioni sulla Genesi

Amore e Psiche
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Ciò che abbaglia è tenebra.

Questo è uno dei concetti portanti della tradizione ebraica di derivazione mediorientale, in particolare mazdeico-persiana. Il volto inconoscibile di Dio, reso dal fulgore del fuoco e della luce, si traduce nel Mistero inaccessibile che è all'origine del Tutto.

Tree of Jesse: Adam & Eve in paradise
Tree of Jesse: Adam & Eve in paradise

 

Ciò che è luce raggiante riconduce al buio che ingloba i sensi e fagocita la mente. La luce è vincolata al buio che la precede e la contiene, il grande uovo primordiale. Il Verbo di Dio si enuclea dal suo silenzio, rompe il guscio della sua esistenza latente e si afferma in luce. Ma perché ciò avvenga, è necessaria la presenza del vuoto, un vuoto inconcepibile dall'Io guidato dal Pensiero e dalle espressioni fenomeniche e quindi riconducibile al nulla che alberga nel grande utero ancestrale o uovo primordiale che, con la fuoriuscita del Verbo, amplifica la sua potenza e diviene lo spazio muto e cieco del Cosmo, sul quale il Verbo andrà ad agire portando luce e vita. Nel racconto della Genesi troviamo quindi il più alto esempio di rapporto sessuale da cui è scaturita la vita.

La Ruah, lo Spirito di natura femminile, sostanza dell'uovo primordiale, viene penetrato dal Verbo che esce dalla sua condizione fetale, e da figlio si ritrova amante. È una caratteristica ricorrente nelle antiche teogonie e mitologie il rapporto ancestrale madre-figlio che viene cavalcato nell'Età della Tragedia nella polis ateniese con l'intento di recuperare la Sapienza offuscata dal sopravanzo della speculazione filosofica.

Dalla Ruah ebraica (con la lettera h che sbarra il processo di dispersione vocale scaturito dalla pronuncia e riporta indietro il suono, ricollegandolo alla radice) è scaturita la parola oro a porre in relazione la luce esplosa alla sua condizione fetale, implosa. Nella Ruah respira il volto oscuro di Lilith, (da notare la stessa radice etimologica della parola inglese light, luce) la prima donna non citata nella nostra Bibbia, che è mistero notturno, buio ancestrale ma anche bellezza. L'ultimo respiro del sottostrato matriarcale soggiacente alla tradizione patriarcale sopraggiunta che non ha mai offuscato del tutto l'importanza del ruolo femminile nella cultura del popolo d'Israele.

Ippolita Sicoli

Dott.ssa Ippolita Sicoli

(Specializzata in Antropologia, Eziologia, Mitologia e Discipline Esoteriche)

LA FINESTRA SULLO SPIRITO

https://www.facebook.com/ippolita.sicoli

 

Libri scritti da Ippolita Sicoli:
Il canto di Yvion Storie di pecore e maghi Nel ventre della luce Il solco nella pietra