Storica stretta di mano tra il presidente Usa Barack Obama e il presidente cubano Raul Castro al Summit delle Americhe in corso a Panama City.
Si tratta del primo incontro ufficiale tra i capi di Stato statunitense e cubano dal momento in cui i due Paesi hanno interrotto le relazioni nel 1961. I due leader si sono incontrati e scambiati un saluto prima della cerimonia di apertura del Vertice, ha riferito il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Bernadette Meehan.
La loro stretta di mano è stato l'ultimo gesto, altamente simbolico, del processo di normalizzazione avviato a metà dicembre con l'annuncio del disgelo tra i due storici nemici. Obama e Raul Castro dovrebbe avere un colloquio diretto in giornata. "Sono felice che Cuba sia rappresentata assieme a noi in questo vertice per la prima volta" ha affermato da Barack Obama, parlando al Summit delle Americhe in corso a Panama City sottolineando che i giorni delle interferenze e delle ingerenze degli Stati Uniti negli affari della regione sudamericana appartengono al passato. Nel suo discordo ai leader presenti al vertice, twittato dall'account della Casa Bianca, il presidente americano ha sottolineato che, "come voi lavorate per il cambiamento, gli Stati Uniti vi saranno vicini in ogni passo di questo cammino".
"Sappiamo - ha detto Obama - che le nostre società hanno maggiori probabilità di successo quando tutte le persone sono libere di vivere e pregare e amare come vogliono". Prima dell'inizio del vertice, Obama ha incontrato alcuni dissidenti cubani, tra cui Manuel Cuesta Morua. Obama spera che il disgelo nelle relazioni tra i due Paesi possa migliorare la vita del popolo cubano. Un miglioramento, ha detto il presidente americano, che non è "imposto dagli Stati Uniti ma (sviluppato, ndr) attraverso il talento, l'ingegno, le aspirazioni e il dialogo tra tutti i cubani di ogni ceto sociale. In modo che possano decidere qual è il modo migliore perché il Paese si sviluppi".
Anche se la piena normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba sarà graduale e potrà richiedere anni, la nuova fase nella diplomazia dei due Paesi può essere rapidamente portata avanti dai due presidenti. Secondo quanto rileva il Washington Post, il 'blocco' principale è la presenza di Cuba nella lista compilata dagli Usa sui Paesi sostenitori del terrorismo. Il dipartimento di Stato avrebbe consigliando ad Obama di rimuovere Cuba dalla lista già da questa settimana. E un annuncio potrebbe arrivare oggi, si legge sul quotidiano americano. Dopo la decisione di Obama dovranno passare 45 giorni prima che la 'rimozione' diventi effettiva.
Funzionari americani ritengono quindi che l'Avana aspetti che la misura diventi ufficiale prima di andare avanti con la riapertura delle ambasciate. "La presenza qui, oggi, del presidente cubano Raul Castro incarna un desiderio espresso da molti nella regione", ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon. E' la prima volta che Cuba partecipa al meeting dei Paesi della regione. Il Summit delle Americhe è stato aperto dai discorsi di benvenuto del presidente di Panama, Juan Carlos Varela, del segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani (Oea), José Miguel Insulza, e con un messaggio di Papa Francesco.
I media americani avevano già annunciato il colloquio tra il presidente degli Stati Uniti ed il leader cubano, precisando che i due leader hanno avuto già un colloquio telefonico. Secondo fonti cubane, la conversazione è avvenuta dopo il loro arrivo a Panama, mentre la Casa Bianca ha chiarito che il colloquio è avvenuto "mercoledì, prima che il presidente Obama partisse da Washington". E un sondaggio rivela: i cubani adorano Obama ma sono tiepidi su Fidel e Raul.