Tsipras si dimette. Grecia verso le elezioni anticipate
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Tsipras si dimette. Grecia verso le elezioni anticipate

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Il premier punterebbe ad andare alle urne il 20 settembre. Intanto il meccanismo europeo di stabilità ha dato il via libera al terzo programma di salvataggio, con una prima tranche da 26 miliardi già approvata. La metà di questi è già stata accreditata ad Atene, che li ha subito impiegati per rimborsare la Bce (3,2 miliardi) e il prestito ponte dell'Eurogruppo del mese scorso (7,16 miliardi)

Tsipras verso le dimissioni

"Andrò dal presidente della Repubblica a presentare le dimissioni. Il popolo deve prendere il potere. Voi dovete decidere se siamo riusciti a portare avanti il Paese e se siamo in grado di far uscire il Paese dalla crisi. Voi deciderete con il vostro voto chi è in grado di dare speranza. Deciderete chi sarà capace di fare i cambiamenti necessari". Incassata la prima tranche di finanziamenti internazionali e rimborsati i creditori, il premier Alexis Tsipras annuncia in Tv le dimissioni e la richiesta di elezioni anticipate.

L'accordo sottoscritto dal governo greco e dai creditori sul nuovo piano di aiuti "non è quello che volevamo ma era il migliore che potessimo ottenere date le circostanze", ha aggiunto Tsipras. "Oggi questa difficile fase di negoziati è finalmente finita", "siamo obbligati a rispettare l'accordo ma combatteremo per mitigarne le conseguenze avverse". "Dobbiamo combattere ancora tanto contro la corruzione, contro l'evasione, contro l'oligarchia". "Ho la coscienza a posto, in questi mesi ho combattuto per il mio popolo". "Vogliamo un forte mandato, un governo stabile e la solidarietà con la società che vuole le riforme in senso progressista". "Abbiamo portato il caso greco in tutto il mondo. Siamo stati da esempio per altri popoli. L'Europa non è più la stessa dopo questi mesi" perché "l'idea di porre fine alle misure di austerità sta prendendo piede e noi, la Grecia, abbiamo avuto un ruolo molto importante in queste nuove idee e saremo sempre al primo posto".

L'attesa per le elezioni. Le date probabili per le elezioni sono il 13 o il 20 di settembre. La seconda data, riferiscono fonti di governo, sarebbe quella auspicata dal premier, che dopo un incontro con i vertici del partito sarebbe pronto al passo indietro, per il quale si attende un annuncio in Tv. Il motivo dell'anticipazione del voto risiede nella frattura interna alla maggioranza di Syriza, con una buona parte del partito di sinistra radicale che si è opposto alle trattative e agli accordi con la ex Troika. Il premier, Alexis Tsipras, sta soppesando l'opportunità di andare alle elezioni anticipate, in quanto gli elettori non hanno ancora scontato il peso di alcune nuove misure d'austerità. In ogni caso, l'appuntamento con le urne è ormai inevitabile. Con le elezioni anticipate, la Grecia potrebbe avere, anche solo se per quattro settimane, il suo primo premier donna, la presidente della Corte Suprema Vassiliki Thanou-Christophilou. La legge greca infatti prevede - riporta il sito GreekReporter - che per convocare le elezioni anticipate il premier si dimetta e il magisrao che guida il massimo organismo giuridico del Paese guidi il governo provvisorio.

Le prime tranche di aiuti. Il conto corrente di Atene si è intanto gonfiato (per pochi minuti) di 13 miliardi, provenienti dall'Esm, il meccanismo europeo di stabilità. Questa mattina, iI board del fondo ha infatti approvato la prima tranche di aiuti finanziari alla Grecia, pari a 26 miliardi di euro. Il consiglio di amministrazione dell'Esm ha deciso di stanziare immediatamente, per oggi, proprio 13 miliardi di euro. Questa decisione, segue quella assunta ieri sera sempre dall'Esm, con cui si è dato il via libera alla proposta di aiuti finanziari ad Atene, secondo i termini dell'accordo di Facility agreement (Ffa), che prevede fino a 86 miliardi in tre anni. Determinante, per sbloccare il piano, il via libera incassato dai Parlamenti nazionali nelle scorse ore, Germania inclusa.

Tsipras ha anche scritto al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, per chiedere che al posto dell'ex Troika ("le 3 istituzioni") le istituzioni addette a monitorare i passi di Atene diventino 5. Il premier ellenico, scrive la Bild, vorrebbe che Bce, Fmi e Commissione Ue fossero a questo punto affiancate dall'Esm e dal Parlamento europeo, che "potrà garantire, come unica istituzione europea votata direttamente, che una politica economica e sociale europea sia legittimata democraticamente".

I 13 miliardi stanziati oggi dall'Esm fanno parte di una 'sotto-tranche' di 16 miliardi, al servizio di necessità di finanziamento del bilancio e del debito. I restanti 3 miliardi di questa sub-tranche saranno al più tardi erogati entro fine novembre, una volta che la Grecia avrà completato le principali azioni aggiuntive. La seconda sub-tranche da 10 miliardi, che sarà erogata dall'Esm attraverso obbligazioni a tasso variabile, è destinata a sostenere potenziali ricapitalizzazioni bancarie o risoluzioni. Su questa seconda sub-tranche, il cda dell'organismo deve ancora dare la sua approvazione finale.

Il mandato dell'Esm, inaugurato nell'ottobre del 2012 e con una potenza di fuoco fino a 500 miliardi di intervento, è proprio quello di prevenire la stabilità nell'Eurozona, dando assistenza finanziaria a chi aderisce a un programma condiviso con i creditori europei. Gli azionisti dell'Esm sono proprio i 19 Stati che costituiscono l'area della moneta unica, che hanno sottoscritto capitale per circa 700 miliardi di euro: 80 pagati e 620 pronti ad esser stanziati.

Il giro dei soldi, servono per i rimborsi. Come ricostruito da Repubblica, però, gran parte dei denari proveniente dall'Esm è destinata a restare ben poco in Grecia e - soprattutto - nelle dirette disponibilità dei greci. Una storia che si ripete, visto che dei 240 miliardi stanziati nei due primi salvataggi, solo 11,7 - come ha calcolato il think tank Macropolis - sono rimasti davvero a disposizione del governo per alleviare la crisi del Paese. Sempre oggi, infatti, Atene ha rimborsato alla Bce i 3,4 miliardi dovuti (3,2 miliardi di capitale e 200 milioni di interessi) e con scadenza odierna.

In mattinata, inoltre, è partito anche il rimborso dei 7,16 miliardi di prestito ponte che era stato staccato dall'Eurogruppo per permettere ad Atene, il mese scorso, di onorare una doppia scadenza di nuovo verso la Bce e verso il Fondo monetario internazionale. (Repubblica)