La crisi secondo Albert Einstein
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 187 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

La crisi secondo Albert Einstein

Italia
Typography

Secondo Albert Einstein la crisi è un’occasione, un volano per il cambiamento

La creatività, la ricerca di soluzioni, l’invenzione nasce infatti solo nel momento della massima difficoltà, quando l’individuo è messo alle strette e, per sopravvivere, deve voltare pagina, cambiando registro e modus operandi, smettendo di fare le cose che faceva prima e proponendone altre.

Albert Einstein
Albert Einstein

 

Scrive Einstein:

“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato”.

Parole, queste, che non lasciano adito a dubbi. La crisi, in questa particolare visione, è sinonimo di sfida. E’ l’appuntamento con se stesso che ogni uomo è costretto a vivere.

“Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze”.

Le affermazioni dello scienziato ebreo-tedesco sono incredibilmente attuali. A renderle valide ancora oggi ci sono le similitudini tra il suo tempo e il nostro. Mentre Einstein scriveva queste frasi, nel mondo imperversava la crisi economica, presto degenerata in crisi politica, con la perdita di prestigio da parte degli istituti democratici e l’ascesa di ideologie che, nella migliore delle ipotesi, sapevano di chiusura e imbarbarimento…