Il Partito Democratico di Amantea, a distanza di circa cinque mesi dal tesseramento 2014 non ha ancora provveduto ad effettuare le elezioni per nominare il direttivo.
Un fatto, almeno in città, senza precedenti. Quando era segretario Salvatore Pirillo, infatti, detto importante passaggio veniva effettuato nel giro di una decina di giorni. Oggi, abbiamo un carro di gente ma non i buoi che lo dovrebbero trainare. A che serve non è dato saperlo. E pensare che molti dei neo tesserati della coalizione di centrosinistra avevano puntato il dito contro Pirillo accusandolo di ''incapacità e inerzia''.
Oggi noi rivolgiamo delle domande a queste persone:
- andare quartiere per quartiere ad ascoltare i problemi della gente vuol dire essere incapaci?
- Procedere alla nomina del direttivo in dieci giorni è sinonimo di inerzia?
- Organizzare convegni, tavoli tecnici e dibattiti, vuol dire essere incapaci?
- Cosa è cambiato oggi da allora per dimostrare che le cose sono diverse?
Effettivamente un particolare importante c'è: all'epoca dei fatti Pirillo veniva eletto segretario all'unanimità: adesso, invece, il partito non va avanti perché in quattro si stanno prendendo a gomitate per prendere il suo posto.
E, intanto, si fa di tutto per prendere tempo in modo tale da riuscire a riorganizzare il tesseramento 2015 nella speranza che i pirilliani vadano via (ovvero buona parte del PD) per giocare la partita giusto tra pochi intimi.
''Avevo evidenziato detto stato di cose già alcuni mesi addietro'',
ha riferito in merito il presidente dello ''Spirito Libero'' Rober Aloisio, il quale ha altresì sottolineato come
''sia a livello locale sia a livello regionale il PD ormai non esiste più, sebbene le elezioni siano state vinte da Mario Oliverio. Da quest'ultimo ci aspettavamo grandi cose, ma purtroppo la delusione nell'aver constatato che alla fine si è rivelato ''un politico come tanti'' e davvero molta. Le recenti elezioni ci hanno insegnato, ancora una volta, che non bisogna fidarsi mai di chi promette tanto, anche perché poi non mantiene neanche una minima parte del programma che ti aveva propinato dai palchi e per le strade''.
Ma, ritornando alla situazione politica locale, Aloisio ha rincarato la dose,
''Il Centrosinistra non è e non sarà mai compatto. Al suo posto gravano troppe persone che mirano alla poltrona e non al bene comune e questo è un grosso male, sia per la coalizione stessa, sia per la cittadinanza. Basta volgere lo sguardo al recente passato perché detta affermazione trovi riscontro: una volta appreso che il candidato alla Regione Calabria era Mario Oliverio buona parte dei politici amanteani si sono affrettati a fare la tessera (componenti della maggioranza in carica, soggetti che in precedenza si erano candidati con il centrodestra, persone che sono sempre saltati da un partito all'altro per pura convenienza). Peccato che ne sia venuta fuori una grande marmellata''
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