Una regione ''snobbata''. Si stanno affannando per dare una immagine fasulla di noi per il Giro d'Italia
AMANTEA. Il socio fondatore della Calabria che vuoi, Robert Aloisio dice basta all'isolamento della Calabria, puntando il dito anche sul presidente del Consiglio Matteo Renzi.
"Nei giorni scorsi - scrive Aloisio - avevo inviTato i vertici del Tg regionale ad inviare qualcuno al convegno che si è tenuto ad Amantea dal tema "la terra dei veleni". La discussione è stata incentrata su problematiche molto importanti, tra cui la presenza nel nostro comprensorio di tonnellate di rifiuti tossici e l'incremento esponenziale di morti per cancro. Guardando i servizi mandati in onda dallo stesso tg mi sono reso conto che si preferisce dare spazio a notizie culturali, piuttosto che a queste".
E poi
"pretendiamo di voler cambiare le cose, quando neanche l'informazione nazionale ti aiuta a far emergere situazioni così delicate ed importanti tale da meritare l'attenzione del nostro governo".
Quest'ultimo,
"rappresentato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale di recente è stato in visita in Calabria - è il nostro caro presidente Mario Oliverio ha anche esultato - ma quando gli hanno fatto delle domande sulla situazione del Pd in Calabria non è stato in grado di dire nulla, neanche sulle dimissioni di Presta. E poi non dovremmo dire che il Pd è un fallimento".
Secondo Aloisio
"il Governo, la Regione è anche l'informazione calabrese dovrebbero prendere più a cuore le sorti di questo nostro territorio. I problemi ci sono, ma se nessuno si attiva per risolverli noi per tutta la nazione saremo sempre dei fantasmi. La nostra regione è fatta prevalentemente di precariato (Vigili del Fuoco insegnanti imprese private come quelle del porto di Gioia Tauro), e qui la crisi ha colpito duramente con tutta una serie di licenziamenti. Certo, Renzi ha detto che "in Calabria arriveranno 1.200.000.000 euro, ma per noi sono solo briciole. Solo per la sicurezza stradale sarebbero tanti milioni da investire, vedi la Statale 106 e la Ss18, denominate le strade della morte: solo qualche giorno fa a San Lucido l'ennesimo incidente dove hanno perso la vita tre ragazze. Chi conforterà le loro famiglie? chi gli spiegherà perché è successo? Strade maledette con sicurezza zero".
E, invece di "alzare la voce i nostri politici per riuscire ad ottenere qualcosa, si sono armati di scopa e paletta per pulire per bene tutta la Statale 18 per il "Giro d'Italia" dando all'intera nazione una immagine di ciò che siamo, opportunisti, agiamo solo ed esclusivamente per business. La vita spezzata prematuramente di tanti giovani, dunque, per i nostri politici calabresi non vale nulla. La vita dei nostri figli non sarà mai adeguatamente tutelata finché al Governo non andrà qualcuno a cui stanno realmente a cuore le sorti del nostro territorio.
Rita Cancelli (La Provincia di Cosenza)