Pellegrinaggio di sangue alla Mecca, oltre 700 morti e 800 feriti nella calca
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 603 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Pellegrinaggio di sangue alla Mecca, oltre 700 morti e 800 feriti nella calca

Mondo
Typography

Tragedia di dimensioni enormi in Arabia Saudita durante l'Hajj, il pellegrinaggio rituale alla Mecca.

L'ultimo bilancio della calca a Mina nel primo giorno di Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio, importante ricorrenza religiosa per i musulmani, parla di almeno 717 morti e 805 feriti. Lo rende noto la Protezione Civile saudita. Al-Arabiya aggiunge che le forze dell'ordine saudite hanno bloccato tutti gli accessi al ponte che porta a Mina. Alcuni dei feriti sono stati trasferiti in quattro ospedali nella zona, altri sono stati trasportati in elicottero in strutture alla Mecca. Due settimane fa il crollo di una gru sulla Grande Moschea della Mecca aveva fatto più di cento morti. L'Iran punta il dito contro la sicurezza saudita.

"Per ragioni che ignoriamo" è stata chiusa una strada nei pressi del luogo dove i pellegrini eseguono il rito simbolico della lapidazione di Satana, ha affermato il capo dell'organizzazione iraniana dell'Hajj, Said Ohadi. "Questo ha provocato il tragico incidente", ha aggiunto Ohadi, in una dichiarazione alla tv di Stato di Teheran. Critiche al governo di Riad sono arrivate anche dal vice ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, secondo il quale i sauditi sono "responsabili del tragico evento di oggi".

Per Amir-Abdollahian avrebbero dovuto fornire "aiuti di emergenza ai feriti, gestire la crisi e garantire la sicurezza dei pellegrini". Sono almeno 43 gli iraniani morti e oltre 60 quelli rimasti feriti nella calca a Mina. Il ministro saudita della Sanità, Khaled al-Falih, ha attribuito invece l'incidente a Mina alla mancanza di disciplina dei pellegrini. Secondo il ministro, intervistato dalla tv saudita 'al-Ekhbariya', i fedeli avrebbero ignorato le regole stabilite dai responsabili per svolgere l'Hajj.

"Se i pellegrini avessero seguito le regole, avremmo potuto evitare questo genere di incidenti", ha dichiarato al-Falih, dopo aver visitato il luogo della strage. "Molti pellegrini si mettono in movimento senza rispettare i tempi" stabiliti dai responsabili della gestione dei riti, ha aggiunto. L'Hajj, il pellegrinaggio rituale alla Mecca, più volte negli anni si è tragicamente trasformato in un bagno di sangue con migliaia di fedeli rimasti uccisi, perlopiù a causa della ressa. Di seguito gli incidenti peggiori degli ultimi 25 anni con un bilancio complessivo di oltre 2.800 morti:

- LUGLIO 2006: 364 pellegrini muoiono a Mina durante il rito del lancio di pietre e sassi contro i tre pilastri che rappresentano il potere del male;

- FEBBRAIO 2004: 244 pellegrini uccisi sul ponte Jamarat, da cui vengono lanciate le pietre contro le tre colonne;

- APRILE 1998: ancora sangue sul ponte Jamarat, muoiono 180 persone;

- APRILE 1997: più di 340 pellegrini restano uccisi e 1.500 feriti a causa di un gigantesco incendio;

- MARZO 1994: 270 persone muoiono sul ponte Jamarat;

- GENNAIO 1990: il peggiore incidente con un bilancio di 1.426 morti a causa della ressa in uno dei tunnel che portano ai luoghi sacri della Mecca.